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Le figlie del mago si spaventarono e tornarono a casa piangendo a dirotto




Quando il mago tornò andò subito nella stalla per bastonare come ogni sera il cavallo, e non trovandolo si infuriò, ma entrato in casa vide le sue figlie tutte disperate, e disse:

Non abbiate paura, raccontatemi cosa è successo col cavallo e cercherò un rimedio.

 

Appena le figlie ( ) gli ebbero detto ( ) che il cavallo si era trasformato ( ) in un pesce tonno ( ), il mago corse in riva al fiume ( ) e tuffandosi si trasformò in un pesce squalo (, , ) che cominciò a rincorrere il tonno ( ) per divorarlo ( ). Il pesce tonno nuotava veloce ( ) ma lo squalo gli era sempre dietro ( ), cercava di nascondersi ( ) tra le canne e nelle grotte acquatiche ( ), ma lo squalo riusciva sempre a trovarlo ( ). A un certo punto il tonno ( - ), avendo paura di essere divorato ( ), si avvicinò alla sponda ( ) e trasformandosi in un preziosissimo rubino (, ) saltò fuori dallacqua ( ) e si lasciò cadere ( ) nel cestino di una damigella ( ), che raccoglieva le più belle pietruzze di fiume ( ) per donarle alla figlia del re ( ).

La principessa, che si chiamava Lucilla (, ), quando vide il prezioso rubino ( ) rimase estasiata ( ), lo fece incastonare in un anello doro ( ) e se lo mise al dito ( ). Il rubino le piaceva tanto ( ) che lo tenne al dito ( ) anche quando andò a letto ( = ).

Nel cuore della notte ( ) Lionetto riprese la sua forma umana ( ) e vedendo la bellissima fanciulla addormentata (, ) laccarezzò ( ).

 

Appena le figlie gli ebbero detto che il cavallo si era trasformato in un pesce tonno, il mago corse in riva al fiume e tuffandosi si trasformò in un pesce squalo che cominciò a rincorrere il tonno per divorarlo. Il pesce tonno nuotava veloce ma lo squalo gli era sempre dietro, cercava di nascondersi tra le canne e nelle grotte acquatiche, ma lo squalo riusciva sempre a trovarlo. A un certo punto il tonno, avendo paura di essere divorato, si avvicinò alla sponda e trasformandosi in un preziosissimo rubino saltò fuori dallacqua e si lasciò cadere nel cestino di una damigella, che raccoglieva le più belle pietruzze di fiume per donarle alla figlia del re.

La principessa, che si chiamava Lucilla, quando vide il prezioso rubino rimase estasiata, lo fece incastonare in un anello doro e se lo mise al dito. Il rubino le piaceva tanto che lo tenne al dito anche quando andò a letto.

Nel cuore della notte Lionetto riprese la sua forma umana e vedendo la bellissima fanciulla addormentata laccarezzò.

 

Lucilla si spaventò e voleva urlare ( ), ma lui le mise una mano sulla bocca ( ), poi si inginocchiò ( ) e la supplicò di aiutarlo ( ).

Non credere ( ), mia bella principessa ( ), disse ( ), che io sia venuto qui ( ) per farti del male ( ) o per rapirti ( ), sappi che la mia vita è in pericolo (, ) a causa di un maledetto mago negromante ( ), e che ora tu puoi perdermi o salvarmi ( = ). Ti prego ( ), ascolta la mia storia ( ).

Così le raccontò ( ) di ( []) quando anziché imparare larte del sarto ( , ) aveva imparato larte magica ( ), poi come il padre lo aveva venduto ( ) dimenticando che doveva tenere le briglie (, ), della crudeltà del mago ( ) che voleva farlo morire ( ) di stenti e di bastonate ( ) e delle due fanciulle ( ) che lo avevano portato al fiume ( ). Le raccontò ( ) che si era trasformato in tonno ( ) e che aveva rischiato ( ) di essere divorato dal mago ( ) in forma di squalo ( ), poi le disse ( ) che la sua fortuna ( ) era stata quella di trovarsi ( ) nel cestino ( ) che era arrivato nelle sue mani ( ).

 

Lucilla si spaventò e voleva urlare, ma lui le mise una mano sulla bocca, poi si inginocchiò e la supplicò di aiutarlo.

Non credere, mia bella principessa, disse, che io sia venuto qui per farti del male o per rapirti, sappi che la mia vita è in pericolo a causa di un maledetto mago negromante, e che ora tu puoi perdermi o salvarmi. Ti prego, ascolta la mia storia.

Così le raccontò di quando anziché imparare larte del sarto aveva imparato larte magica, poi come il padre lo aveva venduto dimenticando che doveva tenere le briglie, della crudeltà del mago che voleva farlo morire di stenti e di bastonate e delle due fanciulle che lo avevano portato al fiume. Le raccontò che si era trasformato in tonno e che aveva rischiato di essere divorato dal mago in forma di squalo, poi le disse che la sua fortuna era stata quella di trovarsi nel cestino che era arrivato nelle sue mani.

 

La principessa si commosse ( ; commuoversi) sentendo questa storia favolosa ( ), ed era ammirata dalla bellezza di Lionetto ( ), perciò () dopo averlo ascoltato ( , ) gli rispose ( ):

Anche se la tua storia sembra incredibile ( ) io credo che sia vera ( , ), perché hai toccato il mio cuore ( / ), e anche se non avresti dovuto ( ) venire da solo nella mia stanza ( ), dove il re mio padre ( , ) ti ucciderebbe ( ), voglio aiutarti ( ), purché ( ) tu ti comporti da buon cavaliere ( , ).

Lionetto la ringraziò ( ) e rientrò nel rubino ( ), che lei ripose ( ; riposare () / ) dove teneva le sue cose ( ) più care ( ), e quando poteva ( ) andava a trovarlo ( ): Lionetto riprendeva la forma umana ( ) e stava a conversare ( ) dolcemente con lei ( ).

Accadde in quel tempo ( ) che il re si ammalò ( ) gravemente (), e tutti i medici ( ) che lo avevano visitato ( ) dicevano () che purtroppo (, ) non esistevano rimedi ( ).

 

La principessa si commosse sentendo questa storia favolosa, ed era ammirata dalla bellezza di Lionetto, perciò dopo averlo ascoltato gli rispose:

Anche se la tua storia sembra incredibile io credo che sia vera, perché hai toccato il mio cuore, e anche se non avresti dovuto venire da solo nella mia stanza, dove il re mio padre ti ucciderebbe, voglio aiutarti, purché tu ti comporti da buon cavaliere.

Lionetto la ringraziò e rientrò nel rubino, che lei ripose dove teneva le sue cose più care, e quando poteva andava a trovarlo: Lionetto riprendeva la forma umana e stava a conversare dolcemente con lei.

Accadde in quel tempo che il re si ammalò gravemente, e tutti i medici che lo avevano visitato dicevano che purtroppo non esistevano rimedi.

 

Venne a saperlo Mastro Gergerio ( ), che si vestì da medico ( ) e andò al palazzo reale ( ), fu introdotto nella camera del re ( ), lo guardò bene ( ), gli sentì il polso ( ), e infine gli disse ( ):

Maestà ( ), si tratta ( ) di una malattia grave e pericolosa ( ), ma presto sarai guarito ( ), perché io ho un sostanza ( ) che in poco tempo cura tutte le malattie ( ). Sta contento signore ( , ), e non aver paura ( ).

Disse il re ( ): Maestro (), se tu mi liberi da questa malattia ( ), ti ricompenserò in modo tale ( ) che sarai felice ( ) per il resto della vita ( : ).

Il medico allora gli disse ( ) che non voleva né danari né terre ( , ), ma una sola cosa ( ). Non voglio altro come ricompensa ( ), concluse ( ), che quel rubino ( ) legato in oro ( ) che ora si trova ( ) tra i gioielli di tua figlia ( ).

Stupito () perhé chiedeva una cosa ( ) così piccola ( ), il re gli promise ( ; promettere) che gliela avrebbe data ( ), e Mastro Gergerio ( ) in pochi giorni lo guarì ( ).

 

Venne a saperlo Mastro Gergerio, che si vestì da medico e andò al palazzo reale, fu introdotto nella camera del re, lo guardò bene, gli sentì il polso, e infine gli disse:

Maestà, si tratta di una malattia grave e pericolosa, ma presto sarai guarito, perché io ho un sostanza che in poco tempo cura tutte le malattie. Sta contento signore, e non aver paura.

Disse il re: Maestro, se tu mi liberi da questa malattia, ti ricompenserò in modo tale che sarai felice per il resto della vita.

Il medico allora gli disse che non voleva né danari né terre, ma una sola cosa. Non voglio altro come ricompensa, concluse, che quel rubino legato in oro che ora si trova tra i gioielli di tua figlia.

Stupito perhé chiedeva una cosa così piccola, il re gli promise che gliela avrebbe data, e Mastro Gergerio in pochi giorni lo guarì.

 

Il re allora fece chiamare Lucilla ( ) e le ordinò ( ) di andare a prendere tutti i suoi gioielli ( ). Lucilla obbedì ( ), ma non portò il rubino che amava tanto ( , //), e Mastro Gergerio si lamentò ( ; lamentare , ; ) perché mancava proprio la gemma ( ) che gli era stata promessa ( ), lei negava di averla mai avuta ( , - ), ma il medico insisteva ( ).

Allora il re lo congedò ( ), assicurandogli ( ) che il giorno dopo avrebbe avuto la pietra ( ), poi richiamò sua figlia ( ) e le chiese dolcemente ( ; chiedere) dove teneva il rubino ( ), ma ottenne come unico risultato ( ) che lei si mise a piangere ( ; mettere , ; mettersi , ; , ) continuando a negare ( ) di averlo ( ).

Lucilla piangendo si chiuse in camera sua (, , ; chiudere , ), e tenendo fra le mani il rubino (, ) lo baciava e lo carezzava ( ), maledicendo lora ( ) in cui era apparso ( ; apparire) quel medico maledetto ( ). Vedendo i suoi occhi pieni di lacrime ( ) e sentendo i suoi sospiri ( ) il rubino si commosse ( ), e riconoscendo ( ) quanto bene gli voleva ( : ) riprese la forma umana e disse ( ; riprendere):

 

Il re allora fece chiamare Lucilla e le ordinò di andare a prendere tutti i suoi gioielli. Lucilla obbedì, ma non portò il rubino che amava tanto, e Mastro Gergerio si lamentò perché mancava proprio la gemma che gli era stata promessa, lei negava di averla mai avuta, ma il medico insisteva.

Allora il re lo congedò, assicurandogli che il giorno dopo avrebbe avuto la pietra, poi richiamò sua figlia e le chiese dolcemente dove teneva il rubino, ma ottenne come unico risultato che lei si mise a piangere continuando a negare di averlo.

Lucilla piangendo si chiuse in camera sua, e tenendo fra le mani il rubino lo baciava e lo carezzava, maledicendo lora in cui era apparso quel medico maledetto. Vedendo i suoi occhi pieni di lacrime e sentendo i suoi sospiri il rubino si commosse, e riconoscendo quanto bene gli voleva riprese la forma umana e disse:

 

Mia principessa adorata ( ), alla quale devo la vita ( ), non piangere ( ), non sospirare per me ( - ) che ti appartengo come questo anello ( , ; appartenere). Col tuo aiuto ( ) e con la mia arte ( ) confido di non cadere (, ) nelle grinfie di quel medico ( ), che deve essere proprio il mio nemico mortale (, , ), visto per avermi in suo potere ( , ) rinuncia a qualunque ricompensa ( ). Non dovrai più ( ) disobbedire allordine di tuo padre ( ), domani mi porterai al mago ( ), ma anziché mettermi nelle sue mani ( , ) fingerai ( ) di essere in collera ( ) e togliendomi dal dito (, ) mi lancerai violentemente contro il muro ( ), e poi lascia fare a me ( : / ).

Il giorno dopo ( ) Mastro Gergerio si ripresentò al re ( ) che gli disse che sua figlia negava di avere il rubino ( , , ), ma il mago insisteva ( ) e il re la mandò a chiamare ( ) e le disse ( ):

Lucilla, tu sai (, ) che solo per merito di questo medico ( ) io sono guarito ( ), e per ricompensa ( ) lui non vuole terre né tesori ( , ), ma solo il tuo rubino ( ). Credevo che tu mi volessi tanto bene ( , ) da essere disposta a dare ( ) per me il tuo sangue ( ), non solo un rubino ( ). Per il bene che ti voglio ( ), non rifiutare di dargli quello che chiede ( , ).

La principessa allora andò in camera ( ) a prendere il rubino ( ) e lo mostrò al mago ( ), che esclamò ( ): Eccolo ( )!, e fece per afferrarlo ( : , ).

 

Mia principessa adorata, alla quale devo la vita, non piangere, non sospirare per me che ti appartengo come questo anello. Col tuo aiuto e con la mia arte confido di non cadere nelle grinfie di quel medico, che deve essere proprio il mio nemico mortale, visto per avermi in suo potere rinuncia a qualunque ricompensa. Non dovrai più disobbedire allordine di tuo padre, domani mi porterai al mago, ma anziché mettermi nelle sue mani fingerai di essere in collera e togliendomi dal dito mi lancerai violentemente contro il muro, e poi lascia fare a me.

Il giorno dopo Mastro Gergerio si ripresentò al re che gli disse che sua figlia negava di avere il rubino, ma il mago insisteva e il re la mandò a chiamare e le disse:

Lucilla, tu sai che solo per merito di questo medico io sono guarito, e per ricompensa lui non vuole terre né tesori, ma solo il tuo rubino. Credevo che tu mi volessi tanto bene da essere disposta a dare per me il tuo sangue, non solo un rubino. Per il bene che ti voglio, non rifiutare di dargli quello che chiede.

La principessa allora andò in camera a prendere il rubino e lo mostrò al mago, che esclamò: Eccolo!, e fece per afferrarlo.

 

Ma la principessa disse ( ): State indietro Maestro ( = , ), perché vi toccherà ( )!, e tenendo in mano sua il rubino disse (, , ): Siccome è proprio questo ( ) il rubino caro e gentile ( ) che cercate ( ), ve lo do ( ) per obbedire al padre mio ( ), anche se perdendolo ( ) io sarò infelice per tutta la vita ( ), e così dicendo ( ) scagliò il rubino contro il muro ( ).

Appena cadde sul pavimento ( ) il rubino si trasformò in una bellissima melagrana ( ), si aprì () e fece rotolare i suoi chicchi dappertutto ( ).

Il mago vedendo questo (, ) si trasformò in un gallo ( ), e si mise a beccare tutti i chicchi della melagrana ( ) per divorare Lionetto ( ), ma un grano si nascose ( ; nascondersi , ) e il mago non riuscì a vederlo ( ). Appena fu il momento adatto ( ) il chicco si trasformò in una volpe ( ) agile e astuta ( ), si accostò al gallo ( ), lo afferrò al collo ( ) e lo uccise ( ; uccidere), divorandolo davanti al re e alla principessa ( ).

Mentre il re vedendo queste cose era rimasto incantato ( , , ; rimanere), Lionetto riprese la forma umana ( ), gli raccontò tutta la sua storia ( ) e ottenne la mano della principessa Lucilla ( ) con la quale visse a lungo ( ; vivere) in gioia e prosperità ( ), dopo aver reso ricco suo padre ( , ; rendere ; ; ; , / - /).

 

Ma la principessa disse: State indietro Maestro, perché vi toccherà!, e tenendo in mano sua il rubino disse: Siccome è proprio questo il rubino caro e gentile che cercate, ve lo do per obbedire al padre mio, anche se perdendolo io sarò infelice per tutta la vita, e così dicendo scagliò il rubino contro il muro.

Appena cadde sul pavimento il rubino si trasformò in una bellissima melagrana, si aprì e fece rotolare i suoi chicchi dappertutto.

Il mago vedendo questo si trasformò in un gallo, e si mise a beccare tutti i chicchi della melagrana per divorare Lionetto, ma un grano si nascose e il mago non riuscì a vederlo. Appena fu il momento adatto il chicco si trasformò in una volpe agile e astuta, si accostò al gallo, lo afferrò al collo e lo uccise, divorandolo davanti al re e alla principessa.

Mentre il re vedendo queste cose era rimasto incantato, Lionetto riprese la forma umana, gli raccontò tutta la sua storia e ottenne la mano della principessa Lucilla con la quale visse a lungo in gioia e prosperità, dopo aver reso ricco suo padre.

I tre fratelli

 

di Vittorio Imbriani

 

Cera una volta ( ) un padre () che aveva tre figli ( ), e nessuno dei tre si decideva ( ) a prendere moglie ( ); un giorno questuomo ( ), sentendosi vecchio ( ), pensò ():

Come devo fare ( ) che, pur avendo tre figli ( : , ), nessuno si vuole sposare ( )? Meglio () che ci pensi io ( ) e trovi un rimedio ( ).

Diede loro tre palle ( ), li portò in piazza ( ) e disse di buttarle in aria ( ): dove cascavano ( : ) lì avrebbero preso moglie ( ; prendere). Una cascò sopra la bottega di un vinaio ( ), unaltra sul negozio di un macellaio ( ), la terza in una vasca ( ).

Il maggiore dei tre ( ) aveva tirato la palla ( ) sulla bottega del vinaio ( ), il secondo sulla bottega del macellaio ( ), e il terzo, che aveva tirato sulla vasca ( , ), era il più piccino ( ) e si chiamava Checchino ( ). Il padre, perché non ci fosse gelosia tra fratelli (, ), diede una camicia ad ogni figlio ( ), e disse che la donna che la cuciva meglio ( , , ) sarebbe stata la prima a sposarsi ( , ).

 

Cera una volta un padre che aveva tre figli, e nessuno dei tre si decideva a prendere moglie; un giorno questuomo, sentendosi vecchio, pensò:

Come devo fare che, pur avendo tre figli, nessuno si vuole sposare? Meglio che ci pensi io e trovi un rimedio.

Diede loro tre palle, li portò in piazza e disse di buttarle in aria: dove cascavano lì avrebbero preso moglie. Una cascò sopra la bottega di un vinaio, unaltra sul negozio di un macellaio, la terza in una vasca.

Il maggiore dei tre aveva tirato la palla sulla bottega del vinaio, il secondo sulla bottega del macellaio, e il terzo, che aveva tirato sulla vasca, era il più piccino e si chiamava Checchino. Il padre, perché non ci fosse gelosia tra fratelli, diede una camicia ad ogni figlio, e disse che la donna che la cuciva meglio sarebbe stata la prima a sposarsi.

 

I tre fratelli andarono ( ) e quello della vasca ( , : ), andò alla vasca ( ), ma non cera che una rana ( , ).

Rana, Rana (, )!

Chi è che mi chiama ( : , )?

Checchino che poco tama (, ).

Mamerà, mamerà ( , ), quando bella mi vedrà ( )!

Dalla vasca uscì un pesce ( ) che prese il fagottino nella bocca ( ; fagotto , , ) e lasciò a Checchino un biglietto ( ): Quindici giorni ( ) per cucire la camicia ( ). Dopo quindici giorni ( ) Checchino tornò a prender la camicia e chiamò ( ): Rana, Rana (, )!

Chi è che mi chiama ( )?

Checchino che poco tama (, ).

Mamerà, mamerà ( , ), quando bella mi vedrà ( )!

 

I tre fratelli andarono e quello della vasca, andò alla vasca, ma non cera che una rana.

Rana, Rana!

Chi è che mi chiama?

Checchino che poco tama.

Mamerà, mamerà, quando bella mi vedrà!

Dalla vasca uscì un pesce che prese il fagottino nella bocca e lasciò a Checchino un biglietto: Quindici giorni per cucire la camicia. Dopo quindici giorni Checchino tornò a prender la camicia e chiamò: Rana, Rana!

Chi è che mi chiama?

Checchino che poco tama.

Mamerà, mamerà, quando bella mi vedrà!

 

E uscì il pesce con il fagottino della camicia in bocca ( : ): era cucita benissimo ( ), precisa (), molto meglio di quelle cucite dalle altre due ( , ). Anche il padre vide ( ) che quella era la migliore ( ), ma non persuaso ( ; persuadere) diede una libbra da filare ( ; filare , ) ad ognuno dei tre figli ( ), perché la portassero alla sposa prescelta ( ), e chi filava meglio ( ) sarebbe stata la prima sposa ( ) ad entrare in casa ( : ), perché voleva che tra loro non ci fosse gelosia ( , ).

Checchino tornò alla vasca ( ): Rana, Rana (, )!

Chi è che mi chiama ( )?

Checchino che poco tama (, ).

Mamerà, mamerà ( , ), quando bella mi vedrà ( )!

 

E uscì il pesce con il fagottino della camicia in bocca: era cucita benissimo, precisa, molto meglio di quelle cucite dalle altre due. Anche il padre vide che quella era la migliore, ma non persuaso diede una libbra da filare ad ognuno dei tre figli, perché la portassero alla sposa prescelta, e chi filava meglio sarebbe stata la prima sposa ad entrare in casa, perché voleva che tra loro non ci fosse gelosia.

Checchino tornò alla vasca:

Rana, Rana!

Chi è che mi chiama?

Checchino, che poco tama.

Mamerà, mamerà, quando bella mi vedrà!

 

Di nuovo uscì il solito pesce ( = ), prese il lino in bocca ( ) e lasciò un bigliettino ( ):

Quindici giorni per filarlo ( , ); dopo quindici giorni ( ), Checchino tornò alla vasca a chiamare ( ): Rana, Rana (, )!

Chi è che mi chiama ( )?

Checchino che poco tama (, ).

Mamerà, mamerà ( , ), quando bella mi vedrà ( )!

E gli riportò la libbra di lino ( ), in un bel pacchetto ( ) tutto ben confezionato ( ; confezionato ), come avrebbe potuto fare una signora ( - ). Checchino era sempre burlato dai fratelli ( : ) che gli dicevano ( ): Sposerai una rana ( )! Un pesce ( )! Ed era sempre malinconico ( ), di cattivo umore ( ).

Quando i tre figli gli riportarono il lino ( ), il padre ci volle riprovare ( ) perché non era ancora convinto ( ; convincere), e voleva che proprio non ci fosse gelosia tra i tre fratelli ( , - ).

 

Di nuovo uscì il solito pesce, prese il lino in bocca e lasciò un bigliettino:

Quindici giorni per filarlo; dopo quindici giorni, Checchino tornò alla vasca a chiamare: Rana, Rana!

Chi è che mi chiama?

Checchino che poco tama!

Mamerà, mamerà, quando bella mi vedrà!

E gli riportò la libbra di lino, in un bel pacchetto tutto ben confezionato, come avrebbe potuto fare una signora. Checchino era sempre burlato dai fratelli che gli dicevano: Sposerai una rana! Un pesce! Ed era sempre malinconico, di cattivo umore.

Quando i tre figli gli riportarono il lino, il padre ci volle riprovare perché non era ancora convinto, e voleva che proprio non ci fosse gelosia tra i tre fratelli.

 

Assegnò a ciascuno un piano della casa ( ) e disse che chi avrebbe arredato il suo appartamento ( , ) con più gusto ( ), in quindici giorni ( ), quella sarebbe stata la prima sposa ( ) ad entrare in casa ( ). Checchino andò alla vasca ( ): Rana, Rana (, )!

Chi è che mi chiama ( )?

Checchino che poco tama (, ).

Mamerà, mamerà ( , ), quando bella mi vedrà ( )!

Uscì il solito pesciolino ( ). Checchino gli diede il biglietto ( ; dare) da portare alla sua sposa ( ): in capo a quindici giorni ( ) tutto lappartamento ( ) doveva essere ammobiliato ( ), dovevano esserci ( ) letti, tavoli, poltrone, tutto (, , , ). Passati quindici giorni ( ) andarono a vedere gli appartamenti ( ): quello della vinaia ( ) era arredato discretamente ( ), quello della macellaia ( ) era persino sporco di sangue ( ), e quello della rana era il più bello ( ): cerano persino le tende di seta ( )! Il padre decise allora ( ; decidere) che il più piccolo, Checchino ( , ), fosse il primo a sposarsi ( , : ). La mattina () fissarono le carrozze ( ) per andare a prendere la sposa ( ); gli altri fratelli sghignazzavano ( ) e dicevano ( ): Andremo a prendere un pesce ( )!

 

Assegnò a ciascuno un piano della casa e disse che chi avrebbe arredato il suo appartamento con più gusto, in quindici giorni, quella sarebbe stata la prima sposa ad entrare in casa. Checchino andò alla vasca: Rana, Rana!

Chi è che mi chiama?

Checchino, che poco tama!

Mi amerà, mi amerà, quando bella mi vedrà!

Uscì il solito pesciolino. Checchino gli diede il biglietto da portare alla sua sposa: in capo a quindici giorni tutto lappartamento doveva essere ammobiliato, dovevano esserci letti, tavoli, poltrone, tutto. Passati quindici giorni andarono a vedere gli appartamenti: quello della vinaia era arredato discretamente, quello della macellaia era persino sporco di sangue, e quello della rana era il più bello: cerano persino le tende di seta! Il padre decise allora che il più piccolo, Checchino, fosse il primo a sposarsi. La mattina fissarono le carrozze per andare a prendere la sposa; gli altri fratelli sghignazzavano e dicevano: Andremo a prendere un pesce!

 

Figuratevi ( ) come lo prendevano in giro ( : )! E andarono alla vasca ( ): Rana, Rana (, )!

Chi è che mi chiama ( )?

Checchino che poco tama (, ).

Mamerà, mamerà ( , ), quando bella mi vedrà ( )!

E dalla vasca uscì ( ) una bellissima ragazza ( ) con sei carrozze ( ) e tutte le dame vestite con abiti da corte ( , ). I fratelli rimasero stupefatti ( ).

Checchino diventò principe ( ) perché questa era una principessa ( ), confinata in quella vasca ( ) per un incantesimo ().

Se ne vissero e se ne godettero ( ) e in pace sempre stettero ( ; stare).

 

Figuratevi come lo prendevano in giro! E andarono alla vasca: Rana, Rana!

Chi è che mi chiama?

Checchino, che poco tama!

Mamerà, mamerà, quando bella mi vedrà!

E dalla vasca uscì una bellissima ragazza con sei carrozze e tutte le dame vestite con abiti da corte. I fratelli rimasero stupefatti.

Checchino diventò principe perché questa era una principessa, confinata in quella vasca per un incantesimo.





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